di Laura Pacelli

Certo, se lo dice Jean Paul Gaultier chi oserebbe contraddirlo?
Però anche i fatti gli danno ragione. Chi si ricorda del sarong (vestito di origine maltese) che indossò il calciatore David Beckham e che suscitò tanto clamore persino nella "sovversiva" capitale britannica? O del kilt sfoggiato da "Sua Maestà"  Carlo d'Inghilterra ? Per non parlare delle ultime sfilate maschili: John Ritchmond , Laura Biagiotti , Vivienne Westwood , solo per citarne alcuni, hanno variamente interpretato il discusso kilt o, �peggio� ancora, l'indumento femminile per eccellenza, la gonna. 

A confermare il kilt-fashion trend è la mostra Men in skirts allestita al Victoria and Albert Museum che ospita, fino al 12 maggio , sessanta abiti realizzati dai più famosi stilisti come Paul Smith , Kenzo , Anna Sui , Burberry e tanti altri. Dal classico kilt al meno noto sarong, dall'esotico caftano al british redingote, l'esposizione lascia spazio anche alle creazioni più tradizionali come quelle del nostro connazionale Carlo Pignatelli accostate ai caftani più moderni firmati Moschino . Fra gli altri abiti esposti sono da ricordare i pantaloni con il grembiule realizzati dall'incorregibile Vivienne Westwood o il baby doll della cantante  Courtney Love passato alla storia perché indossato dall'ex marito Kurt Cobain dei Nirvana . La mostra include, fra l'altro, immagini fotografiche che ritraggono celebrità del mondo dello spettacolo e gente comune vestita con kilt e altre �gonnelle�.  
Per chi non potesse andare a Londra ma volesse saperne di più, sarà in vendita il catalogo Men in skirt con cento illustrazioni a colori a cura di Andrew Bolton pubblicato dalla V&A Publications  .


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